Hai mai trovato nel WEB informazioni personali INESATTE che ti riguardano e non sai come rimuoverle? Frustrante, vero? Buone notizie dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea! Se vuoi approfondire, qua sotto trovi l’articolo a riguardo. Diritto all’oblio: rimozione dal web delle informazioni a semplice richiesta dell’interessato La persona che si ritiene vittima della pubblicazione online di informazioni inesatte, può chiederne la rimozione dai risultati dei motori di ricerca, limitandosi a fornire una spiegazione plausibile ed apparentemente completa sull’erroneità di quanto pubblicato. Il motore di ricerca destinatario della richiesta dovrà limitarsi a prenderne atto, e procedere con l’oscuramento dei contenuti contestati, senza mettere a confronto la versione fornita dall’interessato con quella già pubblicata online, e senza effettuare ulteriori ricerche o valutazioni. Spetta quindi all’interessato fornire la prova dell’inesattezza delle informazioni, ma tale prova potrà essere limitata a quanto può essere ragionevolmente chiesto a costui di cercare, ed il motore di ricerca non potrà svolgere un ruolo attivo nell’acquisizione di elementi di fatto utili a determinare la fondatezza della richiesta, essendo tenuto, a fronte della presentazione di elementi di prova idonei e sufficienti, ad accoglierla. Il tutto anche qualora l’interessato non abbia avviato alcuna azione legale contro chi ha pubblicato le informazioni inesatte, non essendo la de-indicizzazione subordinata all’accertamento giudiziale dell’inesattezza del contenuto pubblicato. Qualora invece l’inesattezza delle informazioni non appaia in modo manifesto alla luce degli elementi di prova forniti, il gestore del motore di ricerca non è tenuto ad accogliere la richiesta. In tal caso, tuttavia, il richiedente deve poter adire l’autorità di controllo o l’autorità giudiziaria affinché queste effettuino le verifiche necessarie. La decisione è stata presa dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, nella causa C460/20/Google, dopo che il noto motore di ricerca aveva rifiutato la rimozione di alcuni contenuti relativi a due cittadini tedeschi.